L’illuminazione di un negozio di abbigliamento, se progettata ed eseguita nel migliore dei modi, è fondamentale per il processo di vendita.
Illuminare un negozio non è una pratica di mera necessità e funzionalità. Illuminare un negozio di abbigliamento significa stabilire la comunicazione visiva del punto vendita, cioè identificarlo e differenziarlo, attirare e guidare il cliente nell’acquisto e regalargli un’esperienza diversa dalle altre-
Come illuminare un negozio di abbigliamento?
Per la corretta illuminazione di un negozio di abbigliamento esistono regole e dettami che dovrebbero interessare chiunque si occupi dell’arredamento del punto vendita: dall’illuminazione delle vetrine a quella delle casse, dai giochi d’ombra all’interno del negozio all’illuminazione funzionale dei camerini.
Insomma, progettare la giusta illuminazione per un negozio di abbigliamento richiede tanta cura ed attenzione per i dettagli.
Esistono diversi tipi di illuminazione per negozi di abbigliamento, che coinvolgono proprio i diversi spazi del punto vendita, e che hanno, ovviamente, regole ben precise.
1. Illuminazione generica
L’illuminazione generica è sicuramente la più intuitiva. Vengono usate luci tecniche per illuminare tutto l’ambiente, allo scopo di permettere ai clienti di muoversi liberamente nel locale e al personale del negozio di assisterli.
Questo tipo di illuminazione può generare degli effetti scenografici o teatrali, motivo per cui bisogna fare attenzione al posizionamento dei faretti e delle altre fonti di luce.
Gli spazi del negozio e i vestiti esposti devono essere ben illuminati, facendo particolare attenzione a non creare ombre o chiaroscuri, che potrebbero alterare forme e colori dei capi di abbigliamento.
Per fare ciò è fondamentale l’utilizzo di fonti che generino luce di alta qualità, ovvero con resa cromatica (CRI) almeno sopra il 90.
L’illuminazione del negozio d’abbigliamento deve essere uniforme, ma non piatta e uguale all’interno dell’esercizio. La visione del cliente dovrà essere guidata secondo un percorso determinato, che lo stimoli a muoversi quanto più possibile nel negozio. Le parti espositive dovranno essere più illuminate delle aree di passaggio, che però non dovranno essere eccessivamente buie.
Per raggiungere tale scopo è consigliato l’utilizzo di faretti e spot, mentre è sconsigliato l’utilizzo di luci lineari che potrebbero appiattire l’illuminazione degli spazi, naturalmente a meno che, per questioni di concept, non sia proprio questo il risultato che si vuole raggiungere.
Spot e faretti vanno posizionati in modo tale da non creare delle angolazioni troppo accentuate, che potrebbero abbagliare, piuttosto che illuminare adeguatamente.
2. Illuminazione funzionale
L’illuminazione funzionale è legata alle esigenze del personale del negozio.
Per essere più specifici, prendiamo ad esempio le luci supplementari al punto cassa. Queste sono specifiche e hanno diverse funzionalità, studiate e progettate per assolvere diversi compiti. L’area del banco e della cassa, infatti, necessitano di un’illuminazione propria perché:
- la cassa è il punto di arrivo del percorso interno del negozio;
- in questo punto vengono gestite le operazioni di vendita e fatturazione;
- è importante che la cassa sia ben illuminata per evitare di incorrere in errori durante le operazioni di pagamento.
Vi dovrà essere un’illuminazione diffusa, che non abbagli e non dia fastidio alla vista. A tale scopo sarà necessario l’utilizzo di faretti al LED da incasso, sia fisso che orientabile, oppure luci a sospensione con getti pendenti atti ad illuminare la zona sottostante.
3. Illuminazione di accento
L’illuminazione di accento è tipicamente usata per mettere in evidenza i punti chiave del punto vendita. Tramite l’utilizzo di faretti, l’illuminazione di accento, pone l’attenzione sui prodotti, manichini espositivi, angoli da valorizzare e i focal point.
Questa tipologia di illuminazione serve a mettere in risalto gli elementi che vogliamo che i clienti notino. A tale scopo le luci utilizzate, rientrano in pieno nella strategia di visual merchandising, la tecnica di commercializzazione basata su stimoli sensoriali.
L’illuminazione di accento dovrà, quindi, essere studiata e realizzata tenendo conto del contesto (arredamento, illuminazione generale e focal point) nella quale si va ad inserire.
4. Illuminazione decorativa
L’illuminazione decorativa sfrutta i corpi illuminanti, soprattutto i loro supporti, per delineare l’identità del negozio. Tramite l’installazione di lampadari vistosi e particolari, o altri generi di illuminanti dal design accattivante, si può definire lo stile del negozio.
Seguendo quello che è lo stile di arredamento del negozio, l’illuminazione decorativa è studiata per valorizzare gli spazi all’interno dell’esercizio.
Lampade, lampadari e altri corpi illuminanti, oltre che a decorare il negozio, serviranno anche per focalizzare l’attenzione e condurre il cliente su determinati focal point.
Quanto è importante l’illuminazione in un negozio di abbigliamento?
L’illuminazione di un negozio di abbigliamento è importantissima e determinante ai fini della progettazione di un buon esercizio. Illuminare un negozio fa parte di quei compiti del visual merchandising che include, tra le altre cose, l’allestimento della vetrina e l’arredamento dell’intero punto vendita.
Insieme ad essi, l’illuminazione definisce l’identità e lo stile di un punto vendita, aiutando anche a creare dei veri e propri percorsi guidati per i clienti.
Allestito e arredato, il negozio di abbigliamento avrà bisogno di un’adeguata illuminazione che sappia creare la giusta atmosfera e mettere in risalto i capi e i prodotti del punto vendita.
L’attività di illuminazione di un negozio, il lighting design, completa la progettazione di un punto vendita, ed incide su questo in maniera significativa.
Infatti, la percezione di tutto l’ambiente può cambiare completamente, in base al tipo di illuminazione scelta. Grazie ad un lighting design studiato e mirato si possono incrementare le vendite.
Infine, l’illuminazione nei negozi di abbigliamento è fondamentale per mettere in risalto la merce esposta e per ottimizzare il lavoro dello staff.
Sapere come illuminare un negozio è fondamentale e richiede un serio e studiato impegno, per far sì che il punto vendita dia i migliori risultati auspicabili.
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Quale tipo di illuminazione è consigliata per osservare in modo migliore le cose nello spazio espositivo?
Per sfruttare al meglio lo spazio della vetrina la soluzione migliore è sicuramente quella di un’illuminazione coerente con gli scopi del punto vendita. Si possono illuminare i manichini con dei faretti a binario o dei proiettori orientabili, da poter regolare a seconda dei vari allestimenti della vetrina.
Esistono due tipi di vetrine:
- vetrine esterne, visibili a tutti i passanti,
- vetrine espositive interne, dette focal point, dedicate ai potenziali clienti.
I due tipi di vetrine non vanno illuminati nella stessa maniera, infatti, nelle vetrine esterne è importante far attenzione alla dispersione dei flussi luminosi a causa della presenza del vetro stesso.
Seguendo il principio del visual merchandising, per cui i vuoti valorizzano i pieni, per le vetrine interne sarà importante tenere alti i livelli di illuminazione nelle vetrine stesse, abbassando di conseguenza i livelli nelle zone comuni. I livelli più bassi delle zone comuni, infatti, aiuteranno a mettere in risalto la luminosità del focal point, che verrà così notato con più facilità dal cliente.
Come illuminare la vetrina
Considerando la dispersione dei flussi luminosi dovuti alla presenza del vetro, la vetrina esterna dovrà comunque essere più illuminata rispetto alla vetrina interna.
Ciò non vuol dire illuminare la vetrina esterna in maniera generale e con livelli altissimi, anzi, sarà importante dar risalto ai prodotti in maniera specifica.
Utilizzando faretti con fascio di luce molto stretto, magari dotati di zoom regolabili, si potrà porre l’accento su determinati prodotti. Grazie agli zoom regolabili, ad esempio, si potrà allargare o restringere l’area illuminata, per dare il giusto risalto ai prodotti che vengono esposti.
Grazie a questi accorgimenti, l’illuminazione della vetrina esterna sarà in grado di comunicare al possibile cliente, non solo il tipo di prodotti che troverà all’interno del punto vendita ma anche la loro qualità.
Usare l’illuminazione per creare la giusta atmosfera, focalizzare i prodotti esposti e comunicare al cliente la loro qualità, rendono l’allestimento della vetrina una pratica fondamentale.
La vetrina esterna dovrà rappresentare, in anteprima, lo stile e l’identità del negozio d’abbigliamento. Dovrà comunicare chiaramente al cliente se il punto vendita è aperto o meno, invogliandolo ad entrare con la promessa di una visita di alta qualità.
E i camerini?
Un altro spazio fondamentale, all’interno del negozio di abbigliamento, è il camerino. È qui che il cliente decide se acquisterà o meno un capo del negozio.
Il camerino è il luogo in cui, più di tutti, si dovrà avere un elevato indice di riproduzione cromatica (CRI), che dovrà essere oltre il 90. Grazie ad una giusta illuminazione, il colore del capo di abbigliamento, non verrà alterato, e si mostrerà nelle sue sfumature originali.
All’interno dei camerini, il posizionamento e la qualità delle luci, sono fondamentali. È sempre bene posizionare almeno due luci sul soffitto, per poter ottenere un angolo accettabile di illuminazione, indirizzato al cliente che sta indossando il capo.
Proprio quest’ultimo punto è importantissimo. Le due luci sul soffitto dovranno essere posizionate con molta cura, proprio per evitare che la luce colpisca a picco il cliente intento a provare il capo, accentuando i suoi possibili difetti fisici e sminuendo il capo indossato.
Un altro accorgimento per l’illuminazione dei camerini è quello di non utilizzare delle luci troppo intense per questa zona. Luci troppo intense, infatti, non esalterebbero i colori dei capi, e renderebbero l’esperienza per il cliente quasi disturbante.
Per un negozio di abbigliamento meglio la luce calda o fredda?
Di solito a diversi generi di negozi di abbigliamento, corrispondono diversi tipi di illuminazione.
Di norma per negozi di abbigliamento classico o per famiglie, vengono impiegate luci calde, che danno un senso di intimità e comfort. Diversamente, vengono usate luci fredde nei negozi sportivi o di haute couture, più dinamici e moderni.
Identificato lo stile e l’identità del proprio punto vendita, si potrà procedere alla scelta dell’impiego della luce calda o della luce fredda. Questo lo si farà tenendo conto della temperatura di colore.
Per temperatura di colore si intende quella che genericamente viene chiamata tonalità. Questa viene misurata in Gradi Kelvin e varia secondo i valori. Con valori inferiori ai 3500k si avranno luci calde tendenti all’arancio, con valori superiori ai 4000k si avranno, invece, luci fredde tendenti al blu.
Illuminazione a led per negozi abbigliamento: come sceglierla?
Quando si vuole comporre un’illuminazione a led per negozi di abbigliamento, si deve tenere conto del fatto che non tutte le lampade LED sono adatte ai punti vendita.
Considerando l’impiego di lampade LED nei negozi di abbigliamento, queste dovranno garantire un impiego stimato di 12 ore per 365 giorni l’anno. Le lampade e i faretti che si intende impiegare dovranno essere notevolmente resistenti ed efficienti.
Un faretto per un negozio, ad esempio, deve garantire almeno 50000 ore di vita e una garanzia globale di minimo 5 anni, cosa che non tutti i produttori sono disposti a concedere.
Non tutte le lampade LED garantiscono un buon rendimento. Alle volte tanta potenza non significa tanta luce ma solo tanta spesa. Una lampada che genera 100/115 Lumen per ogni Watt può essere definita di buona qualità. Meno di 80 Lumen per ogni watt utilizzato indicano un impiego eccessivo di energia in relazione alla quantità di luce ottenuta.
In un negozio, in cui è comunque necessario impiegare circa 1200/1400 lm/mq per ottenere almeno 1000/1200 Lux medi, usare lampade che sprecano watt significa sprecare anche denaro.
Una lampada con un buon rendimento può costare qualche euro in più, ma la spesa può essere ammortizzata nel giro di qualche mese.
Quanti lumen servono per illuminare un negozio e quanto costa?
Per illuminare un negozio, si deve tenere conto del fabbisogno base che di norma è 300/500 Lumen per metro cubo. Al fabbisogno base, si dovranno aggiungere le luci funzionali e decorative.
Passando ai fari, faretti e set di luci (denominati hardware), si potrà e dovrà pensare in maniera dinamica. Sarà bene, quindi, impiegare un buon numero di supporti mobili, per poter modificare l’illuminazione in base alla variazione dell’allestimento. Sono proprio queste luci, le luci di accento, ad essere le protagoniste dell’illuminazione all’interno del negozio, motivo per cui andranno gestite con cura e flessibilità.
Ai costi per l’acquisto delle luci e dei supporti luminosi, si dovranno poi aggiungere i costi per l’impiego del lighting designer e i costi di gestione e manutenzione.
Le spese maggiori coinvolgono sicuramente la gestione. Il consumo energetico per l’illuminazione di un negozio è una spesa consistente, che può essere gestita nel migliore dei modi affidando la gestione delle luci a un esperto.
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