Il compito principale dell’Interior Designer, o architetto di interni, è disporre strutture, arredi, accessori, in modo che un ambiente risulti confortevole e vivibile.
Un professionista esperto deve pertanto riuscire a coniugare diverse esigenze: quelle del design, sicuramente, ma anche quelle relative alla funzionalità e alla comodità dello spazio. A un Interior Designer è richiesto di migliorare la qualità della vita all’interno di un luogo: per farlo, oltre ad abbellirlo, in molti casi, dovrà curarne la ristrutturazione, definire una nuova organizzazione degli spazi e degli oggetti in esso presenti o, ancora, dovrà cercare di renderlo più ecosostenibile e in linea con gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale.
L’Interior Designer è una figura sempre più richiesta nel mondo della progettazione proprio perché è in grado di agire rispondendo a necessità così diverse tra loro. Un’abilità che si ottiene grazie alla dedizione, ma anche e soprattutto ad anni di studio e all’aggiornamento costante. In questa guida riassumiamo come diventare Interior Designer e avviare la propria carriera in uno degli ambiti più affascinanti dell’architettura.
La formazione dell’Interior Designer
In un post precedente abbiamo illustrato il percorso formativo che un aspirante architetto deve intraprendere e qual è l’iter che conduce all’abilitazione.
Prima di spiegare nello specifico come diventare Interior Designer, ci preme soprattutto ribadire che per fare questo mestiere servono soprattutto la capacità di aprirsi alle novità del settore e la voglia di rimanere aggiornati. Il che significa studiare le tendenze emergenti (anche quelle provenienti da paesi molto distanti dal nostro), ma anche conoscere l’evoluzione delle norme che disciplinano la materia, seguire tematiche sempre calde e attuali come la sostenibilità, aggiornarsi sull’utilizzo di nuovi materiali e prodotti. Insomma, lavorare come Interior Designer significa davvero non fermarsi mai e, soprattutto, non smettere mai di imparare.
Corsi di Laurea e Specializzazioni
Il primo passo per diventare Interior Designer consiste nell’iscrizione a un corso certificato e valido nel territorio del proprio paese. Può trattarsi di un corso di laurea presso un’Università Statale, oppure di un percorso formativo presso Accademie ed enti privati che offrono corsi altamente qualificati.
Questa, in particolare, rappresenta un’importante novità emersa negli ultimi anni. Se in passato, infatti, l’unica (o quasi) possibilità di lavorare nel settore dell’architettura degli interni era frequentare il classico corso di laurea in Architettura o Disegno Industriale, nel tempo, presso le nostre Università statali sono stati avviati numerosi altri corsi di laurea triennale e specialistica più mirati al profilo dell’architetto di interni. Ad oggi, tra le Università italiane più qualificate nel settore vi sono il Politecnico di Torino, lo IUAV di Venezia e il Politecnico di Bari.
Come accennato, parallelamente al percorso universitario, sono sorti diversi corsi e master offerti da enti privati che lavorano a stretto contatto con aziende, studi professionali e hub di creativi. Tra questi, non possiamo non citare lo IED (Istituto Europeo di Design), l’Accademia di Design e Comunicazione di Firenze e la Nuova Accademia del Design di Verona e Milano.
Qualunque scelta formativa venga compiuta, l’aspirante Interior Designer dovrà imparare ad approcciare ambiti di studio molto vari come il Design, la bioedilizia, la progettazione degli interni e degli arredi, la scienza dei materiali, la grafica, e tanti altri. Dovrà inoltre dimostrare di possedere una mente aperta e curiosa, essere al passo con i tempi, seguire i dibattiti e i gli opinion leader del settore, consultare riviste e portali specializzati sia italiani che stranieri.
Le materie che un Interior Designer deve conoscere
Anche l’AIPi, Associazione Italiana Progettisti di Interni insiste sull’importanza, per un Interior Designer, di una cultura variegata, che contempli numerose aree tematiche.
Tra queste vi sono, ad esempio, la Storia dell’Architettura e del Design moderni, così come le metodologie su cui si basano il Design e l’Architettura e il Disegno Industriale.
Occorre poi conoscere la scienza dei materiali e possedere elementi di costruzione architettonica e di statica.
Sempre secondo l’AIPi, L’Interior Designer deve avere un occhio di riguardo nei confronti dell’etica ambientale ma anche delle scienze antropometriche, e conoscere la legislazione riguardante la progettazione e la costruzione di edifici e ambienti.
Deve imparare a gestire e a trattare con il cliente per soddisfare le sue richieste in termini di budget e, allo stesso tempo, lavorare nel rispetto dei regolamenti e dei codici.
Chi lavora come Interior Designer deve saper realizzare un progetto, e pertanto utilizzare strumenti informatici e programmi tecnici necessari al suo lavoro.
Infine, è importante che a un primo percorso teorico formativo teorico facciano seguito diverse esperienze pratiche in qualità di apprendista presso studi accreditati e aziende del settore.
Associazioni di categoria
Il passo successivo per diventare Interior Designer è aderire a un’associazione di categoria. Le associazioni operano a tutela dei professionisti. L’appartenenza a un’associazione di categoria comporta inoltre il vantaggio di poter stringere più facilmente rapporti di conoscenza e collaborazione con gli altri colleghi, nonché di partecipare a meeting e occasioni di formazione e aggiornamento.
Tra le associazioni più importanti vi è la già citata AIPi, nata nel 1969 e presente su tutto il territorio nazionale tramite le delegazioni locali, e l’Aiap, ossia l’Associazione italiana design della comunicazione visiva, fondata nel 1945.
Altre associazioni di professionisti che possono rivelarsi interessanti per un Interior Designer sono l’Associazione per il Disegno Industriale, la Società Italiana di Design, l’Associazione Design for All e l’Italian Design Institute.
Sbocchi occupazionali dell’Interior Designer
Chi non è del mestiere è erroneamente portato a pensare che l’architetto di interni si occupi soltanto di arredamento.
In realtà, l’intento di questa panoramica su come diventare Interior Designer è quello di delineare il profilo di una figura poliedrica e versatile che, in quanto tale, può avere accesso a diversi sbocchi lavorativi.
Il ruolo dell’Interior Designer è quello di sviluppare e progettare spazi interni esteticamente gradevoli, ma anche funzionali e comodi per chi li vive. Oltre ad avere numerose competenze tecniche, deve dimostrarsi un professionista creativo in grado di fornire soluzioni personalizzate e di qualità, in linea con le esigenze abitative della persona.
Grazie a queste abilità, un bravo Interior Designer può lavorare a un’infinità di progetti che contemplano tanto l’ambito residenziale quanto il Retail, passando per il settore degli uffici, la ristorazione e l’Hotellerie (per citarne alcuni).
Un Interior Designer può progettare interamente l’arredamento di un’abitazione, ma anche allestire uno spazio espositivo all’interno di uno store temporaneo o di ente fiera. Può dare nuova linfa a un ambiente lavorativo spento e trascurato ma anche occuparsi dell’illuminazione delle vetrine di un negozio di moda.
Qualunque sia il progetto da realizzare, l’Interior Designer saprà sicuramente unire il gusto alla praticità e alla comodità.
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