Il marchio UL certifica la conformità dei prodotti elettrici ed elettronici ai requisiti stabiliti dalle norme di sicurezza vigenti in Canada e negli Stati Uniti.

La sigla UL sta per Underwriters Laboratories, ente indipendente attivo nel settore della sicurezza, che opera in modo obiettivo e affidabile in numerosi settori (tra questi, Product Safety, Environment, Life & Health, eccetera).

Occorre chiarire che la certificazione UL non è l’unica presente sul mercato, e Underwriters Laboratories è solo uno tra gli enti certificatori riconosciuti. Tra gli enti più noti vi sono anche Intertek, IMQ, CSA e TÜV.

Per un’azienda, certificarsi presso un ente come UL significa avere l’autorizzazione ad apporre il marchio di certificazione sul prodotto che è stato, appunto, certificato. Il marchio indica che quel prodotto ha superato le numerose prove cui l’ente certificatore lo ha sottoposto, dimostrando così la sua conformità alle norme.

Nello specifico, in questa guida trattiamo i principali aspetti relativi alla certificazione UL: quali sono i marchi previsti, quali i vantaggi per le aziende e quale iter seguire per ottenerla.

Piccola guida alla certificazione UL

A differenza della marcatura CE, in Europa la certificazione UL non è obbligatoria per legge (lo è nel mercato degli Stati Uniti). L’azienda che decide di sottoporsi all’iter di certificazione lo fa infatti su base volontaria e a proprie spese.  

Quando un’azienda ottiene il marchio UL significa che l’ente certificatore ha testato alcuni campioni di uno o più prodotti secondo gli standard previsti dalla legge. In particolare, i test svolti da UL indagano diverse tipologie di rischi, tra cui quelli meccanici, di incendio, shock elettrico.

I prodotti che ogni anno ricevono il marchio UL sono milioni. Per i consumatori, la presenza del marchio è indice di garanzia, per le aziende invece rappresenta un importante riconoscimento che accresce notevolmente il valore del prodotto e l’immagine del brand.

I principali marchi UL 

Esistono diversi marchi UL:

  • UL Listing, usato soprattutto per gli elettrodomestici, ma anche per computer, pannelli elettrici, estintori e altri prodotti finiti.
  • UL Recognised Component, cioè il marchio per componenti e prodotti non finiti, come interruttori, alimentatori, dispositivi di controllo industriali, ecc.
  • UL Classification Mark, che si lega a proprietà e condizioni di utilizzo specifiche. È valido, ad esempio, per prodotti come i dispositivi di protezione antincendio e le mute di immersione.
  • UL Functional Safety, il marchio per la sicurezza funzionale, relativa ai rischi legati al funzionamento dei sistemi di controllo e software. 

Field Certification 

Non è affatto scontato che un’azienda produttrice di dispositivi custom per l’illuminazione disponga di procedure consolidate per ottenere la certificazione UL. 

Seguire l’iter di certificazione comporta, infatti, l’adozione di procedure consolidate, nonché l’uso di macchinari specifici o “test bench” in grado di eseguire “test di fine linea” per il collaudo finale. Richiedere e ottenere la certificazione significa anche sostenere le ispezioni periodiche di controllo da parte dell’ente certificatore.

Quando un’azienda parte da zero ha bisogno di molto tempo e di compiere investimenti onerosi prima di poter realizzare prodotti pronti per essere certificati.
Chi invece in passato ha già certificato alcuni dei suoi prodotti riuscirà più agevolmente a certificarne altri. Questo perché la certificazione deve passare attraverso molti passaggi burocratici e di laboratorio.

Non è infatti semplice ottenerla, così come non è facile mantenerla. Qualsiasi piccola modifica apportata su un prodotto già certificato ne fa decadere la certificazione. Da questo deriva come per gli artigiani e le imprese di piccole dimensioni sia più complesso seguire l’iter che conduce alla certificazione, in quanto non possiedono una struttura e un’organizzazione adatte a sostenerlo. 

In questi casi, però, si può optare per un processo più rapido, la field certification.
Si tratta dell’etichetta UL che viene apposta quando un dispositivo viene valutato direttamente sul campo ma non in laboratorio.

Se il prodotto o dispositivo non ha mai ricevuto la certificazione, oppure se è stato notevolmente modificato nel tempo, il responsabile può richiedere all’ente certificatore una valutazione sul campo.

Vantaggi della certificazione UL

Un’azienda che decide di certificarsi assume un impegno importante nei confronti dei consumatori e della sicurezza. Impegno che viene indubbiamente ripagato da diversi benefici, tra i quali:

  • Trattandosi di una certificazione riconosciuta a livello universale contribuisce a creare un clima di fiducia nei confronti dell’impresa che se ne dota. La certificazione UL riguarda decine di migliaia di imprese presenti sul mercato, cosa che permette di consolidare ulteriormente la stima e il riconoscimento dell’azienda.
  • Un’azienda che sceglie di certificarsi è un’azienda che, appunto, si è seriamente impegnata per garantire il rispetto degli standard e dei requisiti previsti dalla legge. Ottenere il marchio significa accrescere il valore della propria organizzazione ma anche dei prodotti, il che si traduce in un aumento del valore sul mercato.
  • Certificarsi vuol dire anche differenziarsi dai competitor.
  • Aderendo a programmi di certificazione globali si facilita la penetrazione rapida nei mercati.
    Si guadagna, inoltre, l’opportunità di accedere a successivi programmi di certificazione più veloci ma anche a importanti servizi di valutazione delle conformità e dell’impatto ambientale, riconosciuti a livello globale.

L’iter di certificazione del marchio UL


Quali sono i passi da compiere per ottenere una certificazione come la UL?
Innanzitutto, si comincia con la raccolta della documentazione tecnica necessaria, che deve essere il più completa ed esaustiva possibile.

Questa può includere i manuali di uso, le foto delle macchine, le schede di sicurezza, l’elenco di tutti i materiali e i componenti, le eventuali altre certificazione ottenute, e così via.


Bisogna poi chiaramente individuare il quadro normativo di riferimento per il prodotto che si desidera certificare, anche a seconda della sua destinazione d’uso.


Il passo successivo è l’analisi preliminare, che serve a determinare se il prodotto in questione è stato costruito secondo gli standard previsti dalle normative.


Si procede poi con la certificazione vera e propria a opera dell’ente indipendente (nel nostro caso Intertek).


Infine, occorre ricordare che, periodicamente, saranno effettuate le opportune verifiche volte al controllo del mantenimento dei requisiti che hanno permesso all’azienda di ottenere la certificazione.

Il consulente esperto in soluzioni di illuminotecnica per Retail e Contract

 Architetti e progettisti in cerca di soluzioni funzionali e di design nel campo dell’illuminotecnica possono contare sulla mia decennale esperienza. 

Con il mio lavoro li aiuto a concretizzare la resa luminosa degli ambienti, grazie all’impiego di soluzioni custom dalle prestazioni elevate, studiati nei minimi dettagli e fedeli al progetto iniziale.

A questo proposito, per restare in tema di certificazione, collaboro con diverse aziende italiane produttrici di corpi lampada e altri dispositivi illuminotecnici certificati UL, che possono quindi essere impiegati nel mercato statunitense, e che sono specifici per gli ambiti del Retail e del Contract.


Il mio compito consiste nel saper rispettare gusti e necessità estetiche e nel semplificare dove possibile ma senza rinunciare alla resa finale. 

Curo progetti di illuminotecnica per diversi ambiti del settore Retail, tra cui:

  1. Negozi No food, per i quali è indispensabile individuare il giusto appeal al fine di attirare e coinvolgere la clientela. Non a caso, per l’illuminazione delle vetrine, ma anche degli spazi espositivi, ricorriamo solo a prodotti e dispositivi dagli elevati indici di resa cromatica.
  2. Food e ristorazione, ossia ristoranti, pub, ma anche negozi di gastronomia. Tutti locali in cui è fondamentale saper illuminare il cibo, esaltandone le naturali caratteristiche senza che la luce risulti aggressiva.
  3. Hotellerie, progetti di arredo e illuminotecnica per l’accoglienza, in cui viene data massima attenzione al benessere e alle esigenze delle persone.

 

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